Scoop! Andy Warhol era un food stylist

wildraspberries_warholfrankfurt6Capita: si è giovani, inesperti del mondo ed è un attimo cadere nel gorgo della perdizione.

È capitato anche al buon Andy Warhol.

Aveva da poco girato la boa dei 30 anni e non era ancora l’artistar che tutti conosciamo. Era invece un artista freelance per la casa editrice Doubleday, per cui illustrò, tra le altre cose, dei libri per bambini.

Suzie Frankfurt, socialite e interior design newyorchese, notò alcuni suoi acquarelli ad una mostra a Manhattan, e volle conoscerlo.

Divennero subito amici e decisero, tra le altre cose, che avrebbero realizzato un libro di cucina assieme.

gretagarbo_omeletteBeh, libro di cucina.

Era un progetto grafico-umoristico sotto mentite spoglie, un divertissement estetico travestito da libro di cucina.

Il libro, dal titolo Wild Raspberries, colto e spiritoso omaggio a Wild Strawberries di Bergman (in italiano: Il posto delle fragole), era una sottile presa in giro dei libri di cucina francese un po’ pretenziosi di moda in quegli anni.

Le ricette, in verità, sono dei pretesti per scatenare la creatività di Warhol in presentazioni sorprendenti e stilose,  che sono poi il vero cuore del libro.

Wild Rasberries è un lavoro (anche) di food styling, poiché il fulcro di ogni ricetta è l’aspetto estetico che Warhl aveva in mente, non l’eperienza gastronomica. Le preparazioni sono indicate molto genericamente, spesso senza ingredienti o procedimenti: più che ricette sono assemblaggi estetizzanti di diverse preparazioni, che creano atmosfere, spesso omaggiando celebrities dell’epoca, mentre strizzano l’occhio con ironia all’alta borghesia di Manhattan.

Prendete il Gateau di marzapane di Dorothy Kilgallen (disegno 1).

[disclaimer: traduzioni mie,  al netto degli errori di spelling e delle difficoltà di lettura della grafia]

Per coloro che sono in grado di assicurarsi un  frigo portatile da Abercrombie & Fitch, questo dolce è perfetto per i picnic improvvisati in campagna. Cuocere una grossa torta di marzapane in uno stampo ovale da 13 pollici, e dell’impasto per brandy snap tagliato a striscie e intrecciato.
Sfornarlo e dargli la forma di manico per questo cestino dolce; decorarlo con mandorle, ciliegie aromatizzate alla menta,  fragole di marzapane. Farcire il dolce con [palline di] gelato al pisatcchio e rosette di marzapane. Di sicuro successo nelle gite in barca a vela sul lago.

o la ricetta dellIguana andalusa arrosto:

Poiché questa ricetta non si incontra sul mercato americano e si trova [solo] nei migliori negozi delle isole Galapagos, è superfluo fornire la ricetta della sua preparaione. Sia sufficiente dire che è preparata come la lucertola burmese.

o l’Omelette Greta Garbo (disegno 2):

Preparare uno strato di genoise e farcire con del gelato rosa. Ricoprire con della meringa e far dorare al forno velocemente. Prima di servire versare sulla meringa un bicchiere di kisch e flambare. Va consumato rigorosamente da soli,  al lume di candela.

o il Baked Hawaii (disegno 3):

Ricoprire un tagliere con della carta e disporvi sopra uno strato sottile di pan di spagna. Versarvi sopra un quarto [ndt circa un chilo]  di gelato al limone e ricoprire l’intera superficie con una meringa verde pisello. Passare l’Hawaaii in un forno caldissimo, giusto il tempo di farlo dorare. Decorare con un’orchidea, papaya a fette, uno o due perizomi [sic?]  e servire immediatamente. È un meraviglioso suggerimento per il vostro prossimo luau.

E via zuzzurellando.

Ibaked_hawaiil libro venne prodotto in sole 34 copie, tutte fatte a mano (Warhol disegnava, Suzie scriveva le ricette, la madre di lui, Julia Warhola, le ricopiava in calligrafia e alcuni ragazzi le coloravano), probabilmente con l’ambizione di dare fama ai suoi autori.

I piani non andarono per il verso giusto: questo gustoso libriccino finì per risolvere ai due i regali di Natale del ’59-’60.

Sino a quando, di recente, il figlio della Frankfurt, Jamie, riscoprì il libro e trovò una casa editrice che lo ripublicasse.

Andy comunque non si fece scoraggiare dalla sua esperienza negativa con il food styling e divenne un artista multimilionario di fama mondiale.

Sono sicura che in questa faccenda c’è una lezione di vita.

Credits: info & immagini da Brainpickings

2 risposte a “Scoop! Andy Warhol era un food stylist”

  1. Ciao Roberta,
    diciamo che a Warhol è andata comunque bene alla fine, nonostante non abbia avuto successo come food stylist 🙂 (anche se poi, a pensarci bene, il cibo è ben presente nella sua opera).
    Ho una curiosità: si sa che fine abbiano fatto le 34 copie originali?

  2. Roberta

    Ciao Andrea,

    è vero: tutto sommato gli è andata benino. Secondo me si è ripreso dal dispiacere! 😀

    Per quanto riguarda le 34 copie, non scherzavo quando ho scritto che i libri hanno risolto i regali di Natale ’59-’60 dei ns due eroi: le mie fonti riportano che sono proprio andate in regalo ad amici e parenti. Speriamo che non le abbiano usate per accendere il caminetto!

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