Se bazzichi da queste parti (o sul mio Instagram), forse avrai notato che ogni tanto mi diverto a far incontrare food design e gioielli.
Di recente, ho avuto una scusa un’occasione meravigliosa per tornare a farlo.
Quando Cristina e Liliana di Opella mi hanno invitato a inventarmi qualcosa per la Milano Jewelry Week, non me lo sono fatta ripetere due volte: i loro gioielli contemporanei e stilosissimi mi sono sempre piaciuti molto. Figurati se mi facevo scappare l’occasione di rifarli in versione food.
Il lavoro è cominciato per gradi. Due mesi prima dell’evento sono andata nella loro boutique di Via Guerzoni a studiare i materiali e le forme delle loro creazioni. la prima fase, food styling o food design che sia, comincia così.
Assieme, abbiamo scelto tre collane da riprodurre in versione food, tra tutti i pezzi della nuova collezione: Obax, Dafina e Bikilu, solo per l’esposizione, più gli orecchini Adenike sotto forma di dolci da offrire agli ospiti.
Qui è partita la fase di studio, per capire come realizzarli.
Design a parte, la bellezza dei bijoux di Opella sta anche nelle textures materiche degli elementi che compongono i loro pezzi.
Per questo, parte della sfida è stata trovare il modo di rifarli con il maggior dettaglio possibile.
Per simulare il caucciù ho trovato delle meravigliose stringhe di liquirizia, lucide e flessibili, benché di qualche millimetro più grosse, mentre i dettagli di metallo li ho ottenuti ricoprendo la liquirizia con i fogli d’argento edibile.
Quanto ai pezzi principali, ho voluto che fossero più precisi possibile, per riprodurre al meglio la bellezza del particolarissimo tessuto di carta che li compone.
Ho quindi creato degli stampi in silicone colati sui pezzi originali di Opella, che ho poi riempito di cioccolato fuso e verniciato con vernice spray edibile.
Rossa, ça va sans dire 🙂
E insomma, pur con qualche dettaglio perfettibile, le copie edibili dei gioielli Opella sono venute bene.
Il 27 ottobre sono state in esposizione in negozio tutto il pomeriggio. Ho notato un po’ di delusione solo quando ho spiegato che erano copie uniche. Per fortuna c’era la torta, che ha consolato tutti.
Se vuoi vederle da più vicino, qui c’è il video.
Credits: foto e video miei e di Opella
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